Traumi ed EMDR
 
Tutti, per il semplice fatto di vivere, siamo esposti all'eventualità di sperimentare 
 traumi psicologici 
 ("ferite dell'anima"). Esistono traumi che si possono definire "con la T maiuscola": 
 sono ferite importanti che minacciano la nostra integrità come calamità naturali, incidenti stradali, aggressioni, stupri, omidici o suicidi di persone care, diagnosi infauste. Ma vi sono anche traumi 
 "con 
  
 la t minuscola", esperienze che sembrano oggettivamente poco rilevanti ma che possono assumere un peso sopratutto se ripetute nel tempo o subite in 
 momenti di particolare vulnerabilità nell'infanzia. E' allora che 
 umiliazioni, abbandoni, trascuratezza e paure 
 possono lasciare il segno modificando non solo i nostri atteggiamenti, le emozioni e le relazioni con gli altri nel corso della vita ma, questa è la novità scientifica, impremendosi anche in specifiche aree del cervello, come hanno dimostrato studi all'avanguardia nel campo nella neurobiologia. Ciò vale sia per i traumi maggiormi come per quelli minori. 
 
 L'EMDR (Eye Movemente Desensitization and Reprocessing - Desensibilizzazione e rielaborazione attraverso i movimenti oculari), è un trattamento psicoterapeutico scoperto nel 1989 dalla psicologa americana Francine Shapiro. Oggi è considerato il trattamento d'elezione per il DSPT (Disturbo da Stress Post Traumatico). E' approvato, tra gli altri, dall'American Psychological Association, e dall'Organizzazione Mondiale della Sanità 
nel 2013 e dal nostro Ministero della Salute 
nel 2003. Gli aspetti vincenti dell'EMDR sono la rapidità dell'intervento, l'efficacia 
e la possibilità di applicazione a persone di qualunque età. 
 

